La lettera dei gay cristiani a Papa Francesco. Una svolta che ci chiama a partecipare

Riflessioni di Bob Shine di New Ways Ministry (USA) pubblicata sul blog Bondings 2.0 il 31 ottobre 2013, liberamente tradotte da Gino Scarpelli
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Papa Francesco continua a fare notizia per la sua disponibilità a mettersi personalmente in contatto, sia epistolare, che telefonico, con coloro che gli hanno scritto e a cui egli si rivolge con atteggiamento pastorale.
Il quotidiano italiano “La Repubblica” ha recentemente segnalato l’invio di una risposta scritta ad un gruppo di gay e lesbiche cattolici italiani, i quali avevano mandato una prima lettera a Francesco.
Questa può facilmente aver contribuito alle recenti considerazioni benevoli che il Papa ha espresso nei confronti delle persone LGBT.Sulla base di una traduzione ricavata da Google translator (in attesa di una versione più aggiornata e attendibile che Bondings 2.0 fornirà), “La Repubblica” riporta: “Carta e penna. Fra le tante rivoluzioni di Papa Bergoglio, oltre alle telefonate a casa di gente comune, si è scatenato anche l’”effetto posta”: la montagna di lettere recapitategli ogni giorno, presso la sua residenza di Santa Marta e indirizzate, direttamente, a lui .
E’ probabile che uno di questi “messaggi in bottiglia” abbia suscitato, in Francesco, una svolta decisiva nei riguardi di gay e lesbiche: si tratta di una lettera inviata lo scorso giugno al Santo Padre da un cospicuo numero di omosessuali cattolici provenienti da tutta Italia. Essi chiedono di essere riconosciuti come persone e non come “categoria” e rivendicano il diritto al dialogo con la chiesa, la cui chiusura alimenta il clima omofobico generale”.

Altre notizie arrivano dall’”America Magazine” (ndr il maggiore settimanale cattolico degli Stati Uniti), che, poche settimane fa, ha intervistato Papa Francesco, le cui risposte dimostrano il suo spirito innovativo, la sua volontà ad accogliere gli omosessuali,.

Uno dei responsabili del gruppo Kairòs (cristiane e cristiani omosessuali di Firenze) ha dichiarato che erano state inviate altre lettere a vari rappresentanti delle gerarchie ecclesiastiche, ma nessuna di questa aveva ricevuto risposta.
Invece, questa volta, la Segreteria dello Stato Vaticano ha risposto al gruppo in modo cordiale e lo ha informato che al Santo Padre è “piaciuta molto” la loro lettera definendola un “atto di spontanea fiducia” e ha persino promesso la sua benedizione alla comunità omosessuale cristiana, la quale non avrebbe mai immaginato che ciò sarebbe accaduto è ha chiesto che il resto del contenuto delle due lettere non fosse divulgato perché privato.

Nel 2011, quando New Ways Ministry ha visitato l’Italia in pellegrinaggio, ha avuto la possibilità di incontrare le donne e gli uomini di Kairòs, con l’intento di condividere storie e prospettive future.
Francis De Bernardo, nostro direttore esecutivo, è in continuo contatto con il gruppo fiorentino e auspica di ricevere ulteriori aggiornamenti relativi a quest’evento così straordinario nella storia della Chiesa. Mentre la maggior parte della missiva rimane riservata, quasi come se fosse un’opera pastorale privata tra il pastore e i fedeli che egli serve, le conseguenze che ne derivano sono davvero di ampia portata per tutte le comunità cristiane LGBT.

In primo luogo, la consapevolezza che il dialogo può costituire una forma più efficace di sostegno è importante, a maggior ragione, per il papa.

Se è corretta l’ipotesi de “La Repubblica”, per la quale, dalla lettera di giugno sarebbe seguita la replica del Papa “Chi sono io per giudicare un gay?”, allora, ognuno di noi dovrebbe sentire la necessità di scrivergli: ciò che New Ways Ministry ha fatto con una lettera in cui sono riferite tutte le buone intenzioni della Comunità cattolica LGBT e la sacralità delle attività di pastorale diffuse negli Stati Uniti. Riterreste utile esporgli i nostri pensieri?

In secondo luogo, se è stato possibile arrivare a comunicare con il Santo Padre, forse è il momento giusto per cercare di ottenere un contatto con gli altri prelati, a livello locale, come sacerdoti e vescovi.

La condivisione di storie personali, con lo scopo di sostituire costrutti filosofici con volti e relazioni umane potrebbe favorire nuove conversioni.
La rivoluzione attuata, con carta e penna, da Papa Francesco offre a ciascuno di noi l’opportunità di scrivere il proprio messaggio sul modello dei mittenti omosessuali cristiani d’Italia.

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Testo originale: Pope Francis’ Letter-Writing Revolution Requires Our Involvement

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RASSEGNA STAMPA> La notizia della risposta alla lettera al Papa sui media stranieri